Non per aprire un dibattito sull'imposta di bollo (sarebbe infinito...) ma per dover di cronaca per la corretta interpretazione della normativa (il bollo di 1,81 è un sostituto dell'imposta rispetto all'IVA) a mio parere potrebbe essere giusta la dicitura "Fattura assoggettata a bollo di € 1,81 sull'originale", ovviamente apponendo poi la marca da bollo sulla copia del cliente.
Ovviamente è una soluzione di comodo ma per un programma gratuito sarebbe veramente troppo discernere tra i vari casi (DPR633/1972 art. 10, art. 8c, art. 8 bis, articoli 15 - 2 - 3 - 4 - 5 - 7 salvo eccezioni).
Come dicevo potrebbe, a mio parere, essere una valida soluzione soprattutto considerando il fatto che le copie che vanno al cliente e quelle che restano a chi emette la fattura, in MicroFatture, sono identiche.
Di seguito un estratto di pareri autorevoli sull'argomento:
Debitore dell’imposta:
sono coloro che hanno sottoscritto, ricevuto, accettati o negoziato, enunciato o allegato in altri atti o documenti atti, documenti e registri soggetti al bollo sin dall’origine (es: la fattura)
Responsabilità solidale:
sono responsabili in via solidale l’acquirente/committente (art. 22 del D.P.R. n. 642/72).
Rivalsa:
la disciplina dell’imposta di bollo non contempla l’istituto della “rivalsa” sul cliente; la prassi consolidata (la giurisprudenza non si è espressa in merito) ammette che obbligato al pagamento dell’imposta possa essere l’acquirente/committente (es: il medico può riaddebitare il costo del bollo di €. 1,81 sul cliente).
Rilascio di copie conformi:
Il rilascio di copie conformi delle fatture segue il trattamento previsto per l’originale. Sono perciò esenti dall’imposta di bollo le copie che riportano corrispettivi assoggettati all’IVA o che riguardano operazioni non imponibili relative a esportazioni di merci ed a cessioni intracomunitarie, mentre, negli altri casi, le copie conformi delle fatture per le quali non viene applicata l’IVA sono soggette all’imposta di bollo, sin dall’origine, nella misura fissa di € 1,81, ove il corrispettivo sia superiore a € 77,47.
Diverso è il discorso per ciò che riguarda le copie ed i duplicati delle fatture, note, conti, distinte e simili, effettuati per uso interno tanto da colui che ha emesso l’originale quanto da chi lo ha ricevuto; infatti questi documenti sono esenti da bollo. Tuttavia è necessario che sulle copie dei documenti per uso interno, ove vengano formate dall’impresa che ha emesso l’originale, venga apposta la dicitura: “copia per uso interno amministrativo o contabile”, mentre se tali documenti vengono riprodotti dall’impresa destinataria, sulla copia, oltre la predetta scritta, dovranno chiaramente risultare gli estremi del timbro di arrivo dell’impresa ricevente, eventualmente integrati con l’indicazione del numero di protocollo e della data e degli altri dati in archivio impressi sull’originale.Quindi per massima correttezza andrebbe esposta in fattura la voce "Rivalsa su Bollo" di € 1,81 senza assoggettarla all'imposta, facendola così comprendere nel totale da pagare per il cliente se si desidera che paghi lui il bollo, in caso contrario basterebbe apporlo visto che le marche da bollo sono già state pagate da chi emette fattura e se le può scaricare con un giustificativo di acquisto.
Se poi esiste una soluzione alternativa che permetta di non dover riscrivere mezzo software... benvenga.
Io non ho scritto il software, lo apprezzo soprattutto per la sua semplicità ed immediatezza e cerco di dare una mano per farlo rimanere tale.
Sono solo un po' prolisso ma non vorrei essere preso per un polemico!
Grazie del tuo parere sull'argomento, io non emetto fatture rientranti in questo campo e quindi il mio è solo un parere personale (anche se cerco sempre di documentarmi il più possibile).
Modificato dall'utente mercoledì 26 gennaio 2011 21:35:25(UTC)
| Motivo: Non specificato